ROMA
PROFILO ARTISTICO
Arte di Roma antica:
L’arte romana, dopo aver
subìto gli influssi di quella italica ed etrusca (decorazione
del tempio di Giove Capitolino, Lupa bronzea dei Musei Capitolini)
sino al sec. IV a.C., assunse caratteri peculiari in seguito
alla conquista della Magna Grecia e alla progressiva assimilazione
dell’arte greca ed ellenistica.
Le soluzioni geometrico-decorative
di derivazione greca completarono felicemente la tendenza
realistica dell’originaria produzione latina, ispirata
soprattutto a motivi religiosi (culto degli antenati) e civili
(esaltazione della gens), evidenti nei ritratti delle imagines
maiorum e nelle decorazioni dei templi (fregio della Basilica
Emilia).
Il modello ellenistico si impose nell’età di
Silla (88-80 a.C.): la monumentalità dei templi e la
tecnica pittorica dei ritratti (Pompeo, Cicerone) offrono
gli esempi più significativi di questa tendenza. In
campo architettonico vanno tuttavia registrati due fattori
innovativi e originali rispetto alle soluzioni greche: l’introduzione
dei laterizi come materiale da costruzione e l’uso dell’arco
a tutto sesto e della volta (Tabularium sul Campidoglio).
La fusione fra realismo ed ellenismo offre esempi significativi
di una ricerca d’equilibrio fra tradizione e innovazione
(fregi dell’ara di Domizio Enobarbo).
In epoca augustea (42 a.C.-14 d.C.) la piena assimilazione
dei modelli attici favorì il sorgere di una concezione
classicheggiante, ben testimoniata dall’Ara Pacis Augustae
(13-9 a.C.) dove alla linearità delle forme si aggiungono
rilievi paesistici a orientamento ellenistico (decorazioni
floreali) e realistico (personaggi del corteo imperiale),
nella ricerca di quel sobrio equilibrio caratteristico della
produzione attica.
Il rinnovamento artistico toccò l’architettura
civile (foro di Augusto), quella di pubblica utilità
(acquedotti, ponti, magazzini, fortificazioni, terme, mercati),
la pittura (dipinti della casa di Livia a Primaporta, oggi
ricostruiti nel Museo Nazionale Romano), la produzione di
oggetti ornamentali (argenterie, cammei di Dioscuride) e si
estese alle province per tutto il sec. I d.C. (dinastie Giulio-Claudia
e Flavia).
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