ROMA
Si diffuse la scultura funebre
(ritratti, sarcofagi in marmo), con temi non più mitologici,
ma dionisiaci o civili.
Non mancarono esempi di arte monumentale (terme di Caracalla).
La riforma di Diocleziano (290) estese la produzione artistica
a tutto l’impero, soprattutto attraverso la costruzione
di imponenti edifici (Arco di Galerio a Salonicco, terme di
Diocleziano a Roma, palazzo imperiale a Spalato).
Nel sec. IV, da Costantino a Teodosio, ci fu l’ultimo
periodo produttivo per l’arte romana. Accentramento
amministrativo e forza militare, ma anche crisi economica
e sociale, si riflettono in una tendenza all’austera
geometria delle forme, accompagnata da un certo eclettismo
tematico, dovuto al cristianesimo e al germanesimo dilaganti.
La solenne rappresentazione della Maestà Imperiale,
riferimento alla tradizione (imprese di Traiano, Adriano e
Marco Aurelio), la celebrazione delle gesta (vittoria del
Ponte Milvio) sono gli elementi che costituiscono nell’Arco
di Costantino la perfetta sintesi dell’eclettismo della
decadenza e preludono al bizantinismo, evidente nell’obelisco
di Teodosio, ultima grande opera dell’arte romana .
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