ORDONA
Situata al limite del Tavoliere
e nel Sub Appennino Dauno nella provincia
di Foggia, Ordona
venne fondata nel IX secolo non distante
dall'antico centro di Herdonia, esistente a partire dal al
VII secolo a.C..
L'antico centro, fondato dai Dauni, conobbe
subito un notevole sviluppo tanto che visse a quell'epoca
il suo massimo splendore. A partire dal IV secolo
a.C. iniziò il declino economico.
La costruzione di mura difensive in questo
periodo fa pensare ad un periodo di lotte con gli altri centri
della regione, probabilmente inserite nell'ambito degli scontri
con le città greche egemoni sul territorio
tra le quali la vicina Taranto.
Passata ai Romani come tutta la Puglia
dopo le guerre con la lega greco-messapico
comandata dal re dell'Epiro Pirro (280-275
a.C.), Herdonia si rese protagonista durante la Seconda
Guerra Punica (219-202 a.C.) ed
in particolare durante gli avvenimenti legati alla sua battaglia
più famosa svoltasi a Canne il 2 agosto
216 a.C..
Secondo lo storico romano Livio, dopo la battaglia di Canne
la città passò ad Annibale
per poi tornare subito in mano ai Romani (214 a.C.);
presa nuovamente dal generale cartaginese Annibale venne rasa
al suolo e tutti i suoi cittadini furono trasferiti
a Metaponto e Turi.
Da questo momento la città non si riprese più
fino al suo inserimento lungo la via Traiana,
variante costiera della via Appia, a partire dall'inizio del
II secolo d.C..
L'attuale centro abitato sorse nel IX secolo
ma stentò non poco a svilupparsi a causa delle cattive
condizioni del territorio. Nel Medioevo infatti
il Tavoliere delle Puglie perse la sua vocazione
agricola per diventare meta principale della transumanza delle
pecore in arrivo da tutto il centro Italia.
Divenne centro gestito dai Gesuiti i quali
cercarono nel '600 di dare slancio all'economia
di Ordona bonificando parte del territorio
e favorendo l'inserimento di famiglie.
Nel 1774 Ordona fu
inserita nell'elenco delle proprietà della casa reale
dei Borboni e vennero avviate importanti
opere di bonifica del terreno che proseguirono per tutto l'Ottocento.
I resti di Erdonia romana presentano la zona del foro,
della basilica augustea, un tratto dell'antica
via Traiana sulla quale sorgono i resti di
botteghe ed il mercato (macellum),
i resti di un tempio d'età imperiale,
l'anfiteatro, le terme con
pavimenti a mosaico.
Al di sotto di questo livello nell'area della basilica sono
state rinvenute tombe e case della città dauna.
La diffusione del cristianesimo è testimoniata dai
resti di una basilica paleocristiana del
VI secolo d.C..
Attualmente gli scavi non hanno ancora toccato tutti i livelli
ed il sito di Erdonia potrebbe riservare ancora molte sorprese
agli archeologi ed ai viaggiatori più esigenti.
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