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Siena Toscana

Siena

Siena è una città storica della Toscana.

Siena, pur vivendo attualmente anche delle sue risorse industriali, artigianali e delle attività legate al terziario, deve sicuramente la sua fama a due fattori: è uno dei maggiori centri d’arte italiani e, secondo aspetto, il suo nome è indissolubilmente legato allo svolgimento, per due volte all’anno, in Piazza del Campo del famoso Palio: la tradizionale corsa con cavalli in cui si sfidano le contrade cittadine, un’attrazione per i turisti ma nello stesso tempo – e maggiormente – un avvenimento ancora profondamente cittadino, che appartiene ai “contradaioli” e che viene svolto come un vero e proprio rito.
La manifestazione si svolge il 2 luglio e il 16 agosto e consiste nel corteo storico (la “comparsa”) delle 17 contrade senesi e nella emozionante corsa dei cavalli montati a pelo dai fantini; alla contrada vincente spetta il Palio, un drappo di stoffa dipinto con immagini sacre che viene poi trionfalmente portato fino al Duomo.

Storia di Siena

Eretta come colonia romana da Cesare con il nome di Sena Iulia, nel sec. I a.C., sul luogo di un antico insediamento etrusco, fu poi sede vescovile (sec. VI), possedimento longobardo (sec. VII), poi franco (sec. VIII).
Più tardi si affermò infine come Libero Comune (1147) di orientamento guelfo (lega di S. Genesio, 1197). Avversaria di Firenze, passò dalla parte dei ghibellini dopo l’alleanza con Pisa e Pistoia (1228) e l’aiuto offerto a Federico II. Sconfitta e vinta Firenze a Montaperti (1260), Siena divenne la città egemone della Toscana sino all’intervento angioino (1269) che ripristinò la supremazia guelfa.

Decaduta per le lotte interne e per l’ascesa della signoria fiorentina (sec. XIV-XV), fu conquistata dopo un lungo assedio (marzo 1554-aprile 1555) da Cosimo I de’ Medici e inglobata nel granducato di Toscana, pur avendo la concessione di rimanere amministrativamente autonoma.

Visita di Siena

Aldilà dei singoli monumenti d’arte, Siena deve la sua atmosfera anche dall’insieme urbanistico della città: piccole strade sinuose che risalgono e discendono le alture su cui è posta la città; scorci e scenari di assoluto fascino tra le case medievali e le piazzette e i cortili; anche la cultura della città crea un’atmosfera particolare: in estate ad esempio è normale sentire concerti estemporanei di musica classica tenuti nei cortili dagli allievi dell’Accademia Chigiana, un’istituzione musicale famosa in tutto il mondo.

Piazza del Campo è tra le più belle piazze medievali, ha una forma strana, quasi a conchiglia ed è circondata da antichi palazzi in parte merlati o ornati da torri. Il Palazzo Pubblico è la costruzione che domina la Piazza, è il più bel palazzo civile toscano e risale al 1297/1342 e contiene al suo interno dei meravigliosi cicli di affreschi di Simone Martini (la Maestà e il Guidoriccio da Fogliano ambedue nella Sala del Mappamondo e risalenti al 1315/28) e di Ambrogio Lorenzetti (Allegorie ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo del 1338/40 conservati nella Sala dei Nove o della Pace). L’esterno del Palazzo Pubblico è caratterizzato anche dalla Torre del Mangia del 1348, alta 102 metri ai cui piedi sta la Cappella di Piazza, una loggia trecentesca.

Passeggiare per le strade di Siena significa anche incontrare numerose architetture civili: dalle semplici case borghesi medievali che si sviluppano in verticale ai palazzi signorili: Palazzo Piccolomini, Palazzo Chigi-Saracini, Palazzo Tolomei e il famoso Palazzo Salimbeni sede storica di una delle più antiche banche italiane.

L’altro fulcro cittadino è rappresentato dalla Piazza del Duomo dominata dalla grande mole marmorea della chiesa (la piazza sul fianco della chiesa occupa lo spazio che doveva essere dell’immensa navata centrale del nuovo progetto di Duomo).
Il Duomo, attraverso alterne e lunghe vicende storico/artistiche vide il suo compimento nel 1382 e presenta una facciata romanico-gotica progettata da Giovanni Pisano; l’interno è enorme, caratterizzato dalla bicromia dei marmi e dal pavimento a tarsie marmoree che formano veri e propri “quadri” – 56 in tutto – che nel progetto portano la firma di grandi artisti toscani. L’interno è ricchissimo di opere d’arte, ne bastino due: il pulpito di Nicola Pisano (1266/68) e gli affreschi del Pinturicchio nella Libreria Piccolomini (1502/9). Molte delle opere che si trovavano nel Duomo sono ora custodite nel Museo dell’Opera del Duomo situato in quella che doveva essere la navata laterale del nuovo duomo: fra queste gli originali delle statue di Giovanni Pisano per la facciata e la grande pala d’altare di Duccio da Buoninsegna, la “Maestà” del 1308/11.
Sotto il duomo, ricavato grazie al dislivello del terreno, si trova il Battistero terminato verso il 1325: una soluzione architettonica senza uguali.

Sulla piazza si affaccia anche il magnifico Spedale di S. Maria della Scala, ricco di affreschi e di sale antiche (XIII-XIV sec.) che oggi è diventato una eccezionale sede espositiva.

Tra le altre chiese senesi tutte ricche di opere di straordinaria importanza, vanno ricordate: S. Maria dei Servi (dal sec. XIII al 1526), S. Francesco (1326-1475), S. Domenico (1226-1445), l’Oratorio di S. Bernardino (sec. XV).

Tra i musei principali vanno ricordati anche il Museo Archeologico Nazionale e la ricchissima Pinacoteca Nazionale.

Famose sono anche le “fonti” (fontane) che ornano la città, tra cui la Fonte Branda ai piedi della città risalente al 1246 e la Fonte Gaia di Iacopo della Quercia (1419) la cui copia orna ancora la Piazza del Campo.

Monumenti di Siena

Duomo (1382)
Battistero (1325)
Palazzo Pubblico (1297/1342)
Spedale di S. Maria della Scala (XIII-XIV sec.)
Chiesa di S. Maria dei Servi (dal sec. XIII al 1526)
Chiesa di S. Francesco (1326-1475)
Chiesa di S. Domenico (1226-1445)
Oratorio di S. Bernardino (sec. XV)
Fonte Branda (1246)
Fonte Gaia di Iacopo della Quercia (1419)

Musei di Siena

Palazzo Pubblico: con la sua mole articolata che segue la curvatura della piazza, è uno dei due fulcri urbanistici – l’altro è il Duomo – di Siena. La sua costruzione venne decisa a metà del Duecento e proseguì per fasi alterne fino al 1327 (in effetti alcune parti vennero aggiunte nel ‘600, ma si confondono alla perfezione con quelle originali). Il Palazzo Pubblico è visitabile praticamente in tutti i suoi spazi: dai sotterranei spesso adibiti a mostre temporanee, alle sale maggiori del piano nobile ricche di mirabili affreschi, ai camminamenti del livello superiore fino alla sommità della torre civica, detta Torre del Mangia. All’interno vi è la sede del Museo Civico, con accesso dalla Piazza: attraversato il Cortile del Podestà si raggiunge il primo piano e si effettua la visita in senso cronologico partendo dalle sale con gli affreschi del XIV secolo (Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti, Duccio da Buoninsegna) per arrivare alle sale dedicate al Risorgimento Italiano.

Palazzo Chigi-Saracini: si impone con la sua grandiosa mole trecentesca, frutto di successive annessioni, lungo Via di Città, la strada che dal centro porta verso il Duomo. È sede della prestigiosa Accademia Musicale Chigiana. All’interno è ospitata la Galleria ricca di pregevoli opere d’arte senese del Medioevo e del Rinascimento.

Museo dell’Opera Metropolitana: è sistemato nelle prime tre campate della navata destra del Duomo Nuovo (ossia ciò che resta del tentativo medievale di ingrandire all’inverosimile la già possente mole del Duomo originario l quale sarebbe così diventato semplicemente il transetto di una gigantesca chiesa). Il Museo, prevalentemente conserva opere d’arte e oggetti rimossi dal Duomo per motivi conservativi. Ci sono capolavori scultorei di Giovanni Pisano (gli orignali delle statue progettate per la facciata) e pittorici di Duccio da Buoninsegna (con il capolavoro assoluto della grande Maestà: la pala per l’altare maggiore del Duomo), nonché opere di Pietro Lorenzetti e di altri autori senesi.

‘Spedale di Santa Maria della Scala: questo immenso complesso architettonico e di fronte al Duomo; il nome deriva da una dizione medievale che lo definiva “davanti alla scalinata del Duomo”. Suscita un interesse straordinario sia per la complessità architettonica (ambienti del Duecento che si intrecciano con altri del Quattrocento) che per la qualità di alcuni affreschi decorativi e prospettici che adornano alcune delle sale. Ma la struttura è notevole anche per il restauro recente che l’ha resa praticabile come sede espositiva: un restauro d’eccezione che ha saputo coniugare l’inserimento delle strutture moderne nella complessità architettonica esistente. Oltre alle sale affrescate e a quelle adibite alle esposizioni, il complesso ospita anche il Museo Archeologico cittadino con importantissimi reperti di epoca etrusca.
Pinacoteca Nazionale
: in via San Pietro, occupa gli spazi di due palazzi, Palazzo Buonsignori e Palazzo Brigidi (detto dei Pannocchieschi). È una tappa fondamentale per la conoscenza della pittura senese dalla fine del XII alla prima metà del XVII secolo. L’ordinamento è cronologico e i quadri sono distribuiti per scuole e correnti pittoriche. Tutti i maggiori autori sono qui rappresentati: Duccio, Simone Martini, i Lorenzetti, Andrea di Bartolo, il Sassetta, fino al ‘500 e a Domenico Beccafumi.

Palazzo Piccolomini: in via Banchi di Sotto, nel cuore medievale della città. L’edificio è comunque rinascimentale, la sua costruzione iniziò nel 1469. al suo interno ha oggi sede l’Archivio di Stato ma anche la prestigiosa Raccolta delle Tavolette di Biccherna: si tratta delle copertine degli antichi libri delle amministrazioni finanziarie cittadine. Le magistrature, ogni sei mesi alla fine della gestione, facevano dipingere sulla copertina di legno del libro del loro tempo, gli stemmi dei componenti della magistratura stessa e una scena sacra o simbolica collegata all’avvenimento storico più importante di quel determinato periodo. L’usanza si protrasse dal 1258 al 1682 e le tavolette sono tutte datate. Tra gli autori di queste opere si sono alternati i maggiori esponenti della pittura senese.

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