MUSEI
DI MANTOVA
Palazzo Ducale:
si trova sul lato orientale di Piazza Sordello ed è
caratterizzato da una sequenza di porticati, monofore e bifore
in un complessivo aspetto tardo-medievale. La costruzione
iniziò dopo l’avvento dei Gonzaga al potere,
1328, e da questo momento e fino al termine della dinastia
regnante, 1707, si susseguirono fasi alterne di costruzione,
trasformazione, inglobamento.
La collezione artistica originaria
era tra le più celebri d’Europa per ricchezza
e qualità, ma venne dispersa tra il 1627 e il 28 quando
gli stessi duchi ne iniziarono la vendita. Il palazzo venne
restaurato nel 1899 – quando era privo di ogni suppellettile,
se non degli affreschi – e dal 1915/20 iniziò
ad ospitare le collezioni del Museo Civico e l’attuale
Museo di Palazzo Ducale si basa proprio su questo fondo. Affreschi
di Pisanello e di Mantegna si alternano, nel corso della visita
a quadri di Rubens, a statue classiche e ad ambienti caratteristici
quali lo Studiolo. Anche i giardini e i cortili interni sono
notevoli e perfettamente conservati.
Museo Nuvolari – Guerra:
una curiosa esposizione che trova posto in un salone del medievale
Palazzo del Podestà in Piazza del Broletto. Il museo
è dedicato a due glorie della città: il pilota
Tazio Nuvolari e il ciclista Learco Guerra.
Museo Diocesano Francesco Gonzaga:
si trova in Piazza Virgiliana nell’antico monastero
di S. Agnese, è stato aperto nel 1983. vi sono ospitate
le oreficerie sacre del Duomo e della Basilica di S. Barbara
e un’importante raccolta di armature quattrocentesche.
Ma vi sono anche opere pittoriche, affreschi e sinopie, disegni
e miniature. Tra le varie firme, vi sono opere di Mantegna
e di Correggio.
Palazzo d’Arco:
in Piazza S. Giovanni, è il lascito di una casata trentina
trasferitasi a Mantova nel 1700. L’edificio venne costruito
alla fine del XVIII secolo e dal 1973 è stato trasformato
in fondazione. L’interno non solo conserva mobili e
suppellettili d’epoca, ma conserva intatto l’aspetto
di dimora patrizia e nelle sale trovano posto anche una importante
collezione naturalistica, un archivio e una biblioteca con
celebri codici miniati. Bellissime sono la Sala della Giustizia
e la Sala dello Zodiaco, quest’ultima decorata con affreschi
prospettici e ricavata in un’ala del palazzo che ingloba
una parte di edificio rinascimentale (gli affreschi risalgono
infatti al secondo decennio del ‘500).
Palazzo Te:
si trova alla fine dell’asse viario che partendo dal
centro, lungo via Roma, arriva a Piazzale Vittorio Veneto.
Il nome del Palazzo deriva dalla località suburbana
su cui sorse (il “tejeto” ovvero luogo di capanne,
oppure una deformazione di “tiglieto” luogo dei
tigli). Più che un palazzo, va inteso come grandiosa
villa. È opera cinquecentesca che porta la firma di
Giulio Romano, pittore e architetto della scuola di Raffaello.
Serviva agli svaghi dei duchi ed era collegato alle scuderie
di corte. L’esterno mescola eleganza cinquecentesca
ad aspetti più rustici. L’interno è fastosamente
decorato e il percorso segue la successione delle sale a tema
mitologico il cui nome deriva dal soggetto degli affreschi
decorativi insigni esempi del manierismo del XVI secolo. Le
sale più famose sono la Sala dei Cavalli, la Camera
di Psiche, la Camera dei Venti, la Camera dei Giganti.
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