VENEZIA
La decadenza dei traffici
mediterranei in seguito alla scoperta dell’America e
l’avanzata ottomana nel Mediterraneo segnarono il definitivo
tramonto anche della potenza commerciale: perse Cipro (1569),
Candia e Famagosta (1645-69), la Morea (pace di Passarowitz,
1718) a vantaggio dei turchi, decadde fino a essere occupata
(1796) dalle truppe di Napoleone che la cedette all’impero
austriaco (trattato di Campoformio, 1797).
Tornata ai francesi
(pace di Presburgo, 1805) e inglobata nel Regno Italico, tornò
agli Asburgo dopo il congresso di Vienna (1815), ridotta a
centro economico e culturale di secondo piano. L’ostilità
verso il governo imperiale si manifestò apertamente
nell’insurrezione del 1848 quando, cacciati gli austriaci
e proclamata la Repubblica di San Marco (23.3.1848, governo
di Daniele Manin), resistette a un lungo assedio sino all’11.8.1849.
Nel 1866 (3ª guerra d’indipendenza) fu annessa
al Regno d’Italia.
La storia di Venezia si intreccia con quella della sua arte,
testimoniata dagli insigni e innumerevoli monumenti che caratterizzano
si suoi “sestieri”, cioè i quartieri in
cui è suddivisa la città. I due nuclei principali
sono comunque il complesso architettonico di Piazza S. Marco
– che comprende Basilica (sec. XI e seguenti)), Campanile
(sec. IX-1477), Torre dell’Orologio (1499), Procuratie
Vecchie (1514), Procuratie Nuove (1582-1640), Palazzo Ducale
(1340-sec. XV), Biblioteca Marciana (sec. XVI) – e la
zona borghese-commerciale di Rialto caratterizzata dall’omonimo
Ponte del 1591 e dalle zone del mercato e dalle rive “del
vin” e “del carbon”.
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