GUALDO
TADINO
Il nome composto della città
le deriva dai Tadinates, antichi
abitanti e dalla parola tedesca "wald" (bosco) che
dimostra il passaggio e l'influenza dei Longobardi. Tappa
principale della via Flaminia, conobbe un
periodo di splendore ma con la caduta di Roma fù ripetutamente
saccheggiata e distrutta e dovette aspettare l'arrivo di Federico
Barbarossa e di suo nipote Federico II di Svevia
per conoscere nuovi fasti. L'imperatore ristrutturò
la Rocca Flea che domina Gualdo Tadino ed
ospita oggi il Museo della Ceramica, vera
ambasciatrice nel mondo della cittadina.
La visita a Gualdo si protrae poi per il Duomo di
San Benedetto (XIII sec.) e verso la chiesa di San
Francesco, costruzione gotica decorata da Matteo di Gualdo,
figlio illustre di Gualdo.
A 2 km dal centro di Gualdo Tadino si trova l'Eremo
di San Marzio, un tempo luogo di ritiro di santi
ed eremiti.
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