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Napoli Campania

Napoli

Napoli č un una città d'arte della Campania.

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Storia di Napoli

Fondata probabilmente dai coloni calcidesi provenienti da Cuma (Neapolis, sec. V a.C.), difesasi da etruschi, sanniti e cartaginesi, Napoli si alleò a Roma nel 326 a.C. Decaduta a municipio (90 a.C.) per la concorrenza di Pozzuoli, fu quasi distrutta dalla compagine fedele a Silla poiché fedele a Mario (82 a.C.).

Durante la guerra greco-gotica subì assedi e saccheggi (553), riuscendo tuttavia a mantenersi autonoma sotto l’autorità vescovile anche di fronte alla minaccia longobarda (sec. VII).
Costituitasi in ducato (duca-vescovo Stefano I, 755-800), fu conquistata dai normanni (1139) che ne favorirono lo sviluppo economico.

Dopo il passaggio alla casata degli Svevi (1187) divenne grande centro di cultura in seguito alla fondazione dello Studium (università, 1224) da parte di Federico II. Ribellatasi agli Svevi sotto Corrado IV (1253), la città fu occupata dagli Angioini (Carlo I d’Angiò, 1266) e divenne la capitale (1282) di una nuova entità statale autonoma, che venne chiamata Regno di Napoli.

Passata ad Alfonso d’Aragona (1441), coinvolta nelle guerre tra francesi e spagnoli, venne da questi ultimi occupata nel 1503, divenendo capitale del vicereame.

Centro culturale e artistico lungo tutto il sec. XVII, fu però costantemente travagliata dalle crisi economiche e dalla sovrappopolazione, tanto che il malcontento popolare sfociò spesso in aperta rivolta (come ricorda l’episodio di Masaniello, 1647). Spopolata dalla peste (1656) e sconvolta dalle rivalità tra nobiltà e governo (congiura di Macchia, 1701), passò per un certo periodo agli Asburgo d’Austria (1707-24) e quindi a Carlo di Borbone di Spagna (1734) che ne fece nuovamente la capitale di un regno autonomo.

Il diffondersi della cultura illuministica e degli ideali rivoluzionari favorì la costituzione della Repubblica Partenopea (effimero tentativo rivoluzionario che durò dal 23 Gennaio al 25 Giugno del 1799). Occupata dai francesi (1806) e assegnata prima a Giuseppe Bonaparte, poi a G. Murat, con il congresso di Vienna (1815) tornò borbonica (Regno delle Due Sicilie).
Tuttavia il movimento liberale rimase attivo (insurrezioni: 1820-21, 1848), sino all’occupazione garibaldina (7.9.1860) e il passaggio della città al Regno d’Italia.

Durante la 2ª guerra mondiale seppe liberarsi da sola dell’occupazione nazifascista (quattro giornate di Napoli, 27-30 settembre 1943), precedendo l’ingresso delle truppe alleate (1.10.1943).

I vari periodi della storia della città sono rappresentati anche dal punto di vista artistico.

Visita di Napoli

Per quel che riguarda la fase più antica ci sono i resti del foro romano, dei templi di Cerere, Giove e Apollo, del colombario detto Tomba di Virgilio (che risale all’epoca augustea). Il periodo cristiano è testimoniato dalle catacombe di S. Gennaro del sec. II, dal battistero di S. Giovanni in Fonte (sec. V, e che conserva anche mosaici), dal Duomo (sec. XIII, rimaneggiato), dalla Basilica paleocristiana di S. Giorgio Maggiore (sec. IV-XVII).

L’epoca medievale ha le sue maggiori testimonianze nelle chiese gotiche di S. Lorenzo Maggiore (sec. XIII), S. Domenico Maggiore (sec. XIII), S. Chiara (1310-28, che conserva un affresco di Giotto e con il famoso chiostro ornato da stupende maioliche) e S. Maria Donnaregina (1316).

Napoli, come si è detto, fu a più riprese una vera e propria capitale e l’edilizia civile porta i segni di queste fasi storiche: Castel Nuovo, noto come Maschio Angioino (1279-sec. XV, con arco trionfale di F. Laurana), la Reggia di Alfonso, i palazzi Cuomo (1464-90), Carafa (1466) e Gravina (1513-49), Porta Capuana (1484), la tomba del cardinal Brancaccio (1426-28, di Donatello e Michelozzo).

Il Rinascimento conferma la sua presenza anche nell’architettura sacra con le chiese di S. Anna dei Lombardi (1411-sec. XVII, che conserva le magnifiche cappelle Piccolomini e Mastrogiudice), di S. Caterina (1519-93), del Gesù Nuovo (1584-1601). Con la certosa di S. Martino (sec. XIV-XVII), con il convento dei Gerolamini (sec. XVI-XVIII) si passa all’epoca barocca e rococò.

Con il Palazzo Reale (1600-1748), Castel dell’Ovo (sec. XII-XVII), e il teatro S. Carlo (1737), uno dei simboli della città e uno dei più bei teatri “all’italiana” di tutta Europa, si entra già in pieno ‘700.

Fra i moltissimi musei cittadini vanno almeno ricordati: l’Archeologico Nazionale (con reperti provenienti da Pompei ed Ercolano), Civico G. Filangieri, Galleria Nazionale di Capodimonte (una delle più importanti pinacoteche italiane che vanta insigni capolavori dei maggiori artisti della nostra storia dell’arte), il Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina; l’Orto Botanico.

Monumenti di Napoli

Castel Nuovo:
è la struttura maestosa che svetta sul lato meridionale di Piazza del Municipio ed è la più imponente costruzione civile del periodo angioino e aragonese della città. La realizzazione iniziò nel 1279 per le nuove esigenze di corte che non si adattavano bene agli altri due castelli “dell’Ovo” e “Capuano”. Oggi ospita il Museo Civico e la Società Napoletana di Storia Patria. È caratterizzato da elementi architettonici importantissimi come le Torri, la Sala Grande o dei Baroni, ma soprattutto l’Arco di Trionfo di Alfonso che risale al 1453/68.
Palazzo Reale:
si affaccia sulla famosa e centralissima Piazza del Plebiscito e il primo nucleo risale al 1602, poi ci furono degli ampliamenti fra il 1743/48 e anche dal 1837 dopo un incendio. Conserva gli Appartamenti Storici, la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele”. La zona dell’appartamento storico è area museale che conserva ancora arredi, arazzi e dipinti di altissima qualità.
Complesso Monumentale di Santa Chiara:
è uno dei monumenti più importanti della città e sorse per volontà di Roberto d’Angiò. L’edificazione iniziò dal 1310; complesse vicende storiche e architettoniche hanno modificato o addirittura trasformato nel tempo la funzionalità dell’edificio. Il complesso comprende il Monastero dei Minori, la Basilica di Santa Chiara (il “pantheon” di Napoli); il meraviglioso Chiostro Maiolicato delle Clarisse; il Museo dell’Opera di S. Chiara con l’area archeologica.

Musei di Napoli

Galleria d’Arte Moderna: la collezione di pittura di fine Ottocento ha sede nell’Accademia di Belle Arti, presso l’ex convento di San Giovanni, fra Santa Maria di Costantinopoli e Piazza Bellini. La parte più consistente della raccolta è dedicata ai paesaggisti della scuola napoletana del secondo Ottocento.

Museo Archeologico Nazionale: si trova al termine di via Santa Maria di Costantinopoli e domina l’omonima piazza. È senza dubbio una delle più importanti raccolte archeologiche del mondo per quel che riguarda la civiltà greco-romana. il palazzo che ospita il Museo era l’edificio della cavallerizza del 1586, trasformato nel Palazzo degli Studi tra il 1600 e il 1700.



Certosa e Museo Nazionale di San Martino: la Certosa di San Martino venne fondata nel sec. XIV, ma già dal XVI iniziò a subire delle trasformazioni. È la più spettacolare testimonianza della cultura napoletana del ‘600. Il museo annesso alla certosa, risale al 1866. Il complesso museale ha vissuto una lunga campagna di restauro che si conclusa nel 2000, per il riallestimento delle collezioni e degli ambienti. Il museo comprende arredi sacri, una sezione navale, i meravigliosi giardini della Certosa con gli straordinari scorci panoramici, un antico studiolo, una sezione dedicata ai presepi, dipinti che raccontano in successione la storia della città e le sue grandi vicende.

Museo Nazionale di Capodimonte: ha sede nella grande struttura, che si articola attorno a tre cortili, del Palazzo Reale di Capodimonte. La decisione di creare qui un museo risale a Carlo di Borbone che vi sistemò la collezione donatagli dalla madre Elisabetta Farnese. Dal 1758/59 le sale ospitarono la “Real Galleria di Parma”, come veniva chiamata allora la collezione. La moderna struttura delle Gallerie Nazionali risale al 1957. Dopo il terremoto del 1980 sono stati necessari profondi lavori di ristrutturazione: il primo livello è stato riaperto nel 1995 mentre il secondo nel 1999. Il museo comprende un Gabinetto di Disegni e Stampe, la Galleria dell’Ottocento, la Galleria Farnese, la Collezione Borgia, l’appartamento storico, la Galleria delle Porcellane e il salottino di porcellana. Al secondo piano trovano posto la Galleria di Pittura Napoletana dal XIII al XVIII sec, la Collezione d’Avalos, la sezione di Arte Contemporanea.

Eventi di Napoli

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