MAIORI
Reghinna Major
era il suo nome in epoca antica, e probabilmente fu fondata
dagli Etruschi come fu per sua sorella Minori.
Conobbe il suo periodo di massimo splendore
nei secoli IX, X e XI quando le località della costiera
amalfitana si associarono sotto la comune bandiera della
Repubblica marinara di Amalfi.
Lo fortuna finì dopo l'anno 1000 quando Maiori
fu presa dal Principato Longobardo di Salerno
entrando successivamente nell'orbita del dominio normanno
nell'Italia meridionale.
Nel 1135 subì, come le altre città
della costiera,
il saccheggio da parte dei rivali Pisani
dando inizio ad un periodo di regressione aiutato anche dall'evento
della peste del 1348 che decimò gran
parte della popolazione.
Maiori risorse nel XV secolo grazie all'industria
manifatturiera della seta e della lana
e successivamente con l'apertura delle prime cartiere
(XVI sec.).
Nel 1662 venne nominata Città
Regia da re Filippo IV conoscendo un breve periodo
di rinascita presto disilluso dalle due tremende alluvioni
del 1735 e del 1773 durante
le quali Maiori fu devastata. Fu in questo periodo di regresso
che il ritrovamento in mare di una statua della vergine indusse
gli abitanti al culto della famosa immagine sacra divenuta
simbolo della città.
Passata al Regno d'Italia nel 1860
Maiori fu ancora devastata da un alluvione nel 1910 e fu attrice
importante nello sbarco degli alleati nel
1943 che qui approdarono sulla spiaggia e
fecero della città il loro nucleo operativo.
In epoca più recente Maiori fu scelta da Roberto
Rossellini come set per alcuni dei suoi film tra
i quali citiamo Amore e Paisà.
Maiori è dal 1960 tra le località più
famose e apprezzate della costiera
dal turismo internazionale.
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