AKRAI
Colonia di Siracusa
e ponte d'espansione verso l'interno, Akrai
fu fondata nel 664-663 a.C.
su un territorio comunque abitato fin dall'Età della
Pietra. Alcune necropoli sparse testimoniano l'esistenza di
villaggi di Siculi nel X-XI sec. a.C. che
i Greci al loro arrivo riuscirono a controllare
ed amministrare grazie alla posizione di Akrai,
costruita sulla sommità di un colle a 770 m di altezza
in posizione dominante sul territorio.
La città conobbe subito un periodo di sviluppo e benessere
e seguì sempre le sorti della città madre di
Siracusa.
Secondo Tucidide nel 413 a.C. nei dintorni
di Akrai, i siracusani sconfissero
definitivamente l’esercito ateniese comandato da Nicia.
Fu sotto il regno di Gerone II (275-215
a.C) che Akrai raggiunse il massimo splendore.
La città fu poi presa dai Romani nel
211 a.C. e venne incorporata nei suoi domini
dove restò fino alla fine dell'Impero. Dapprima fu
città decumana (pagava una decima) e quindi divenne
civitas stipendiaria (pagava uno
stipendio) iniziando a battere anche una sua moneta.
Passata sotto il dominio Bizantino venne
infine assediata e distrutta dagli Arabi
nell'827 e presto dimenticata.
Solo nel periodo Normanno venne costruito
un castello sul sito dell'antica Akrai attorno al quale si
sviluppò il borgo protetto da una
cinta muraria che assunse il nome di Palazzolo.
Oggi conosciuta come Palazzolo
Acreide.
Nel sito sono stati rinvenuti e scoperti monumenti di grande
importanza: le latomie (cave di pietra) dell’Intagliata
e dell'Intagliatella, il teatro ben conservato
che poteva contenere circa 600 spettatori, il quadrangolare
bouleuterion o sala del Consiglio, i templi
ferali, il decumano e importanti templi acrensi.
Non distante si possono ammirare anche i Santoni,
sculture rupestri del III secolo a.C.
Poco distante si possono visitare anche le necropoli
greca e sicula, entrambe scavate
nella roccia naturale.
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