ALCAMO
A metà strada tra Trapani
e Palermo sorge Alcamo,
città di origine araba fondata con
il nome di Manzil Alqamah dal comandante
musulmano al-Kamuk (828) in seguito allo
sbarco ed invasione degli Arabi in Sicilia
(827).
Passata ai Normanni (1060) e quindi agli
Svevi insieme a tutta la regione, il borgo
fu sempre abitato dagli Arabi i quali furono protagonisti
di una serie di rivolte contro Federico II che ne ordinò
infine la deportazione.
Alcamo fiorì solo sotto gli Aragonesi
come feudo affidato ai Ventimiglia che vollero la costruzione
del Castello dei Conti di Modica (1350) effettuata
dai fratelli Manfredi ed Enrico Chiaromonte.
Nel XV secolo la città si cinse di
mura anche per contrastare le continue incursioni
dei pirati saraceni che cessarono solo dopo
la sconfitta dei turchi a Lepanto (1570).
Flagellata da ripetuti eventi di pestilenza,
Alcamo rifiorì nuovamente sia artisticamente che economicamente
nel XVIII secolo durante il quale furono
edificati molti dei suoi edifici religiosi tra i quali anche
la Chiesa Madre.
Alcamo fece quindi parte del Regno di Sicilia
e, dopo la pausa napoleonica, del Regno delle Due
Sicilie sotto i Borboni fino alla
definitiva annessione al Regno d'Italia (1860).
|