BAJARDO
Bajardo è un centro del Ponente
Ligure appoggiato su di un crinale delle Alpi Marittime,
a pochi chilometri dal confine francese.
Storia
La leggenda vuole che Bajardo fosse
il nome del cavallo del paladino Rinaldo
il quale sostò su questo colle di raro fascino.
Ma la collina di Bajardo assunse un'importanza religiosa
già durante l'Età del Ferro
(X sec. a.C.) divenendo luogo di culto dei Druidi,
sacerdoti celti.
Nel VII-VI secolo a.C. giunsero su queste
rive del Mediterraneo anche i Greci che fondarono
Massalia, l'odierna Marsiglia, più a ovest.
I Romani conquistarono queste terre all'inizio
del II secolo a.C. e fortificarono presto
la collina di Bajardo.
Bajardo fu in epoca medievale feudo dei Veirana
(XIII sec.), dei Ceva, dei Marchesi di Clavesana
ed infine della Repubblica di Genova, che
la acquistò ufficialmente il 24 novembre 1259 per 2300
lire genovesi. Annessa alla Podesteria di Triora Bajardo seguì
la storia politica di Genova
per secoli.
Dopo il Concilio di Vienna, che annullò le conquiste
di Napoleone in Europa, Bajardo entrò a far parte del
Regno di Sardegna (1815) rimanendovi fino
alla sua annessione al Regno d'Italia (1861).
La mattina del 23 febbraio 1887 gran parte
della popolazione si recò nella Parrocchiale di San
Nicolò per ricevere la benedizione delle ceneri. Il
terremoto li sorprese seppellendoli sotto
il tetto della chiesa. Morirono 226 abitanti e Bajardo non
si riprese più.
Solo di recente alcuni visitatori, rimasti folgorati dalla
bellezza e dal fascino di Bajardo, acquistano e ristrutturano
le abitazioni del borgo medievale.
Visita alla città
La vista di Bajardo dalla strada che
sale da Ceriana offre già
tutta la singolarità di questo borgo, che sorge in
bella posizione panoramica su una cresta delle Alpi Marittime.
Dall'entrata del paese, dove si può visitare la nuova
Parrocchiale di San Nicolò eretta
dopo il terribile sisma del 1887, si entra per una antica
porta nel borgo medievale fatto di carrugi,
archi in pietra e case abbandonate. Tutto
sembra essersi fermato a pochi istanti dopo la sciagura che
segnò la vita di Bajardo. Compagni della vostra visita
saranno i gatti del borgo ed alcuni muratori che stanno restaurando
le abitazioni comprate dai turisti.
Salendo per suggestivi vicoli tortuosi si arriva all'entrata
della vecchia Parrocchiale di San Nicolò
sormontata da una volta affrescata. La chiesa ha un pavimento
erboso ed un altare in fondo alla navata. Manca il soffitto
che la mattina del 23 febbraio 1887 seppellì, uccidendoli,
gran parte degli abitanti del borgo.
Qui a fianco anche i resti del Castello ed
una splendida terrazza panoramica sui rilievi
circostanti.
Luoghi d'interesse
- Rovine della Chiesa di San Nicolò
- Resti del Castello
- Chiesa di San Nicolò (1893)
- Chiesetta di San Giovanni
Musei
- Nessun Museo segnalato
Eventi
- La festa della Barca
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