JESI
Fondata dagli Umbri
nella bassa valle dell'Esino, Jesi venne conquistata dagli
Etruschi e successivamente dai Galli
Senoni, originari della Francia e calati nella penisola
nel V sec. a.C., che avevano in Senigallia la loro capitale.
La data del 295 a.C. segnò la fine
dell'autonomia delle popolazioni italiche, che con la battaglia
del Sentino passarono sotto la giurisdizione di Roma.
Jesi divenne così municipium romanum ed acquisisce
la struttura urbanistica rinvenibile tutt'oggi (le mura medievali
infatti s'inseriranno nel perimetro di strade romane).
Dopo la fine dell'Impero la città fu testimone, come
altre località della regione, di saccheggi e distruzioni
operate dai popoli invasori, della lotta tra Ostrogoti
e Bizantini e della discesa dei Franchi,
i quali segnarono la fine del Regno Longobardo in Italia.
Tra l'VIII ed il X secolo fu di grande rilievo la presenza
e l'operato dei monaci benedettini che costruirono abbazie
nel territorio marchigiano.
Nel 999 l'Imperatore Ottone III riconsegnò
Jesi al dominio della Chiesa ma già nel 1130
Jesi divenne libero Comune conoscendo un periodo di sviluppo
commerciale ed architettonico con la costruzione dei monumenti
più importanti della città e la fortificazione
del borgo medievale.
Nel 1194 Jesi diede i natali ad una figura
unica nel panorama politico e storico dell'epoca: l'Imperatore
Federico II di Svevia, detto lo Stupor
Mundi.
Come per altre città del tempo fallirono gli ideali
dell'età dei Comuni e si insediarono le potenti famiglie
feudali: Malatesta, Braccio da Montone
e Sforza, i quali la cederanno alla Chiesa
nel 1447 che la terrà fino al 1797,
anno d'entrata delle truppe napoleoniche in città.
Nel 1808 venne annessa al Regno di Napoli e restandoci fino
al 15 settembre del 1860, giorno in cui bersaglieri entrarono
a Jesi annettendola al neonato Regno d'Italia.
Molte sono le perle d'arte della città di Jesi che
si conserva nel suo aspetto medievale circondata da alte mura
sulle quali spicca il Torrione del Montirozzo
('400), simbolo della città: il Duomo di San
Settimio (XII-XIV sec.) e la chiesa gotica di San
Marco ('200), i Palazzi del Podestà
e del Comune (XII sec.), il Palazzo
della Signoria di epoca più tarda (metà
del '400) e capolavori d'arte rococò come Palazzo
Pianetti (metà del '700) che oggi ospita la
Pinacoteca Comunale che conserva capolavori del pittore veneziano
Lorenzo Lotto, che qui operò nella
seconda metà del '400.
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