VISSO
Visso fa
parte del Parco dei Monti Sibillini, area
nazionale protetta che si estende principalmente sulle Marche
e su un lembo dell'Umbria
del quale fa parte la splendida Norcia.
Secondo la tradizione Visso fu fondato 907 anni prima dell'era
di Roma dai Naharci
(letteralmente "uomini dalla lunga lancia"), tribù
sabine dedite alla pastorizia nei pressi del fiume Nahar (Nera)
che qui passa ancora.
Con la battaglia del Sentino (295 a.C.) iniziò
la supremazia romana sulle popolazioni italiche del centro
Italia e Visso seguì le sorti della Repubblica di Roma
prima e dell'Impero poi.
Seguì la discesa dei Goti con i relativi
saccheggi, l'appartenenza all'Impero Bizantino
prima e successivamente al Ducato Longobardo di Spoleto
(579). Dopo l'epoca carolingia e l'annessione alla Chiesa
romana Visso conobbe l'autonomia organizzandosi in libero
Comune e rivaleggiando con i Comuni limitrofi. Tornata
alla Chiesa Visso conobbe nel '400 i saccheggi delle compagnie
di ventura, periodo passato alla storia come la "ruina
di Visso" anche grazie al ripetersi dell'infausto fenomeno
della peste.
La Visso che conosciamo oggi fiorisce commercialmente ed architettonicamente
nel '500 e '600.
Il visitatore entra in città da Porta Santa Maria ed
immediatamente si trova immerso nella bellezza di Piazza
dei Martiri Vissani, che custodisce i gioielli architettonici
di Visso: sulla sinistra la Chiesa di S. Agostino
(XIV sec.), sede del Museo dei Manoscritti Leopardiani,
con portale gotico e rosone e la splendida Collegiata
di Santa Maria (1256) con fabbrica romanico-gotica
e bel portale con arco a tutto sesto. La Collegiata conserva
al suo interno affreschi di Paolo da Visso e di scuola umbro-marchigiana.
Nella stessa piazza è impossibile non notare la bellezza
dei palazzi: Palazzo Varano (1516), Palazzo
dei Governatori (XIII sec.) sulla destra, il Palazzo
della Pia Casa.
Impossibile citare qui tutti i gioielli architettonici di
Visso, conosciuta anche come "perla dei Monti
Sibillini".
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