CISTERNINO
In provincia di Brindisi
e nelle basse Murge, Cisternino
sorge a 398 metri di altezza.
La sua fondazione è collegata alla vicenda dell'eroe
greco Diomede il quale, tornato in patria dopo la presa di
Troia ma non riconosciuto dai sudditi e dalla sua famiglia
a causa di un incantesimo operato da Afrodite, precedentemente
offesa dall'eroe durante la guerra di Troia, decise di partire
per l'Italia fondando molte
città tra cui Andria,
Brindisi, Benevento
e molte altre. Insieme a Diomede arrivarono alcuni suoi compagni
di viaggio tra cui Sturnoi, fondatore di
Cisternino.
Al di là della mitologia il territorio risulta abitato
fin dall'età del bronzo (III millennio-XII sec. a.C.).
Conosciuta dai romani col nome di Sturninum, l'abitato
fu al centro della guerra tra Cartaginesi
di Annibale e Romani nel 216 a.C..
Dopo il lungo periodo di pacificazione e sviluppo
coincidente con l'epoca imperiale (I sec.
a.C.- IV sec. d.C.), l'abitato fu distrutto dai Goti
di Alarico all'inizio del V secolo d.C..
L'attuale abitato risorse ad opera di alcuni monaci
basiliani (VIII sec., seguaci di
San Basilio Magno) i quali la fondarono con il nome di Cis-sturnium,
cioè oltre Sturnium, edificandovi una badia
intitolata a San Nicolò sul luogo dove sorge oggi la
Chiesa Matrice.
Nel 1180 il borgo comparve in una bolla
papale in cui venne dichiarata proprietà della
sede vescovile di Monopoli
la quale la cedette (1330), sotto gli Angioini,
ad un nobile della stessa città.
Nel 1463 Cisternino
ritornò al vescovo ma fu conquistata poco dopo (1495)
dalla Repubblica di Venezia
che la resse fino al 1528, anno della conquista
da parte spagnola che nominò barone di Cisternino
Galeotto Fonseca.
Durante il Regno dei Borboni di Napoli,
iniziato nel 1738, Cisternino
si sollevò contro il dominio reale vivendo una stagione
rivoluzionaria poi proseguita con la parentesi della
Repubblica francese di Napoli
e l'organizzazione dei moti carbonari (1820).
Il centro storico di Cisternino č diviso in quattro quartieri:
Bari Vecchia, Pantano, Li Signuredde
e Isola.
In città si possono visitare la Torre medioevale
Normanno-Sveva (XI sec.) e la Chiesa Madre
di San Nicola di Mira (1150 circa) sorta sulla badia
precedentemente citata (VIII sec.).
Degni di nota anche il Palazzo vescovile
(1560) in stile rinascimentale, il Palazzo del Governatore
(XVI sec.), i palazzi Pepe e Cenci.
Poco fuori dell'abitato si può visitare la chiesetta
romanica della Madonna d'Ibernia (1100 circa).
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