EGNAZIA
Situato a metà strada
tra Bari e Brindisi
lungo la costa adriatica, il Parco Archeologico di
Egnazia rappresenta una tappa fondamentale per tutti
coloro interessati a far luce sulla civiltà
dei Messapi che caratterizzò fortemente la
cultura e la storia di questa parte della Puglia
nei secoli dell'età del ferro (XII-VI
sec. a.C.).
Il primo nucleo di genti s'insidia tuttavia già durante
l'età del rame (XV sec. a.C.)
ma fu solo nell'XI secolo, quando arrivarono dall'Illiria
il popolo degli Iàpigi, che iniziò la fase messapica
di Gnathia.
Secondo la tradizione il popolo degli Iàpigi
arrivato in Italia nel II millennio avanti Cristo
diede vita a tre popoli che caratterizzarono tre diverse aree
della Puglia: i Dauni nel Gargano, i Peucezi
nella zona di Bari ed i Messapi
nel Salento.
Nel 266 a.C. Egnazia fu presa dai
Romani, come tutto il resto della regione, e divenne
civitas foederata durante tutto il III e II sec.
a.C. per poi passare ad essere municipium dopo la
fase delle lotte sociali (88 a.C.).
Durante il periodo imperiale iniziato con
Augusto nel 27 a.C., Egnazia
conobbe un nuovo periodo di sviluppo agevolato di molto a
partire dall'inizio del II secolo dopo Cristo
tramite il suo inserimento nel tracciato della via
Traiana, che da Benevento portava a Brindisi con
un percorso alternativo e costiero rispetto alla più
antica via Appia.
Con la caduta di Roma
Egnazia conobbe certamente il saccheggio e la distruzione
operate dai Visigoti di Alarico (411
d.C.), dai Vandali che qui sbarcarono
provenienti dall'Africa per dirigersi a saccheggiare Roma,
e forse ancora dagli Ostrogoti di Totila
durante la guerra greco-gotica (535-553
d.C.) che pose fine al Regno Ostrogoto per mano del
generale bizantino Belisario.
Il dominio bizantino non risolse i problemi
in quanto Costantinopoli considerava la Puglia
solo come parte marginale dell'Impero d'Oriente. A questo
si aggiunse l'eterno scontro con i Longobardi,
stanziati nella Puglia settentrionale. Tra questi attori della
storia s'inserirono con le loro scorribande i Saraceni,
che dal IX secolo fino all'arrivo dei Normanni
(1050) terrorizzarono la popolazione.
Egnazia, troppo vulnerabile per la
sua posizione geografica, perse progressivamente d'importanza
e fu infine abbandonata dai suoi abitanti
i quali fondarono Monopoli
e Fasano.
Del periodo messapico di Gnathia si possono
ammirare oggi la necropoli, che presenta
anche tombe decorate con affreschi, e le mura megalitiche
di difesa alte 7 metri che si distendono per circa 2 km attorno
al sito archeologico.
Del periodo romano invece sono conservati
tratti della Via Traiana, l'anfiteatro,
il foro, la Basilica Civile e l'aula delle
Tre Grazie, il Sacello delle divinità orientali.
Del periodo successivo si conservano i resti di due
basiliche paleocristiane.
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